Il concetto di “Gestione della Conoscenza”, meglio conosciuto nella letteratura anglosassone come Knowledge Management, viene identificato come un processo attraverso il quale individui e organizzazioni creano e utilizzano le loro conoscenze: un "mix fluido di esperienze, valori, informazioni contestuali e intuizioni di esperti, che forniscono una struttura per valutare e recepire nuove esperienze e conoscenze" (Davenport 2001) e si fonda sia sull’elaborazione delle conoscenze disponibili che sulla gestione dei processi che influiscono su quelle disponibilità.
Il processo di gestione della conoscenza presuppone però una distinzione di fondo sulla natura stessa della conoscenza. In questa prospettiva diventano fondamentali i lavori di Badaracco e Hamel (1991) ed E.T Hall (1996) sulla distinzione tra Conoscenza Tacita e Conoscenza Esplicita.
La conoscenza Tacita è rappresentata da quella infrastruttura cognitiva e culturale radicata nelle azioni, esperienze, idee, valori o emozioni di un individuo ed espressa con due principali modalità: tecnica (know how) e cognitiva (ideali, credenze, valori).
Dal lato opposto troviamo la conoscenza esplicita radicata nella parole e nei numeri che ci appaiono come dati, formule scientifiche, dati tecnici, manuali di codifica, istruzioni, ecc.;
Queste due polarità del concetto di conoscenza (o Knowledge) interagiscono naturalmente e continuamente nel comportamento umano. Proprio in questa prospettiva diventa strategicamente rilevante guardare alla relazione tra le due tipologie di conoscenze nella prospettiva del modello di Nonaka e Takeuchi (1995) che propongono un visione dinamica per spiegare il processo di interazione e trasformazione delle conoscenze. Questo modello si compone di quattro fasi:
- socializzazione (passaggio di conscenza da Tacita e Tacita)
- esternalizzazione (passaggio di conscenza da Tacita e Esplicita)
- associazione (passaggio di conscenza da Esplicita a Esplicita)
- internalizzazione (passaggio di conscenzain da Esplicita a Tacita)
Ogni qual volta ci si trovi a gestire un progetto di Knowledge Management bisognerà quindi valutare quale “o quali” di questi processi siano maggiormente coinvolti e, di conseguenza, cercare di ottimizzare tali processi considerando la natura della conoscenza che li sottende: tacita (difficile da codificare ma più completa) ed esplicita (facile da codificare ma non sempre funzionale per la condivisione di concetti molto complessi).
Antonio
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